Oggi dobbiamo preparare una sala per una videoconferenza. Ci sono due sale libere, proviamo la prima.
L’impianto di VDC è installato da un bel po’ in questa sala, e quello che vediamo appena entriamo ci fa già capire quanto semplici saranno le cose.
Il lungo tavolo riunione ha nella parte centrale un groviglio di cavi che escono dal pavimento flottante ed arrivano fin sopra. Un cavo di rete scollegato, un cavo attaccato al touch di controllo, un cavo VGA, uno HDMI, uno DVI. Un cavo USB scollegato, più un paio d’altri di cui non comprendo bene la natura. Il Codec è appoggiato sopra un ripiano del carrello che regge anche il monitor. A fianco al carrello una lavagna cartacea con un foglio mezzo strappato e quello sotto con un paio di disegnini fatti coi pennarelli colorati…
Ora che siamo nella sala dobbiamo solo: chiedere a chi gestisce le prenotazioni se sarà libera per l’ora della riunione. Ci rimanda alla pagina del room-booking su cui possiamo prenotarci. Dobbiamo poi chiedere a chi gestisce l’impianto di prenotare la VDC e di mettere in piedi i collegamenti necessari con le altre sale. CI manca poi di mandare l’appuntamento agli altri partecipanti.
D’improvviso ci risvegliamo nel corridoio ed entriamo nella sala in cui è stato appena installato il nuovo “oggetto”. Il Poly Studio X30
Poly X30L’oggetto è davvero grazioso e, incuriosito, mi metto a leggere un po’ di specifiche.
Il dispositivo è stand-alone, a bordo trovo già Teams loggato, ma vedo che sarebbe anche possibile configurarlo per Zoom, per il protocollo SIP e per numerosi altri scenari. La cam montata è addirittura 4k, piccola ma notevole. Casse e microfono saranno messi alla prova molto presto.
Il touch sul tavolo ha pochi controlli, giusto quelli che servono per muoversi fra i pochi menu e per agganciare o rispondere alla chiamata. C’è anche un telecomando bluetooth sul tavolo, che replica più o meno gli stessi comandi del touch.
Apriamo Outlook e creiamo il meeting Teams. La meeting room lo accetta e siamo già dentro, i colleghi dall’altra parte vedono tutta la sala con un interessante angolo di 120°. Sentiamo e ci sentono bene, l’esperienza utente è davvero positiva, fin da subito. E adesso che dobbiamo proiettare il contenuto del nostro desktop? Non vi sono altri cavi sul tavolo, forse non è possibile, e invece… c’è il Miracast, e con una combinazione di tasti riusciamo senza intoppi.
Dopo un’oretta di call con i colleghi in cui non abbiamo avuto alcun tipo di problema e, anzi, la percezione di qualità audio/video è altissima, posso senz’altro dire che questo Poly Studio X30 ci piace davvero tanto. Esiste anche il “fratello maggiore” X50, dimensionato per sale di dimensioni maggiori soprattutto per il comparto audio.
C’è anche una funzionalità non troppo pubblicizzata ma davvero interessante. Possiamo collegare al Poly Studio X30 una delle nostre Poly Trio 8800 e C60, presenti in quantità in azienda, praticamente in ogni sala, ma purtroppo solo in modalità audio con Teams. Il pairing è di rete, basta scegliere la modalità sulla Trio e dopo un riavvio la troviamo nella gestione dispositivi della X30.
Device PairingUna volta appaiata la Trio è subito disponibile e replica esattamente i comandi presenti sul touch TC8. Posso anche scegliere se usarla come dispositivo audio per la sala, in&out, e in questa configurazione funziona davvero bene. Ne posso appaiare fino a 3, e così sistemiamo anche le sale più lunghe.
Sarebbe bello se per gestire questi dispositivi ci fosse anche un tool, magari in cloud senza nessun tipo di manutenzione da fare. E che magari mi permettesse di aggiungere i dispositivi senza dover fare troppe configurazioni su ogni macchina. Se poi potessi addirittura pensare agli aggiornamenti, magari in finestre orarie prestabilite, avere una console per gli alert, i log e un’analisi dell’utilizzo… la userei immediatamente! E infatti c’è. Si chiama Poly Lens, e ci permette di gestire un’infinità di dispositivi Poly
Poly LENSE’ in Cloud, è disponibile anche una app da installare se desiderato. Possiamo enrollare i dispositivi supportati semplicemente inserendo il pin che troviamo nella pagina web del dispositivo.
Device OnboardingPossiamo gestire tutti gli aspetti del dispositivo, compresi gli aggiornamenti SW.
Device settingsDopo un breve tour delle funzionalità ci troviamo subito a nostro agio. Funziona bene, fa quello che ci serve e non ci sono fronzoli. Promosso! Possiamo eventualmente gestire aggiornamenti e configurazioni di base dalla admin console di Teams. Possiamo lanciare gli aggiornamenti anche dalla pagina web del dispositivo, scegliendo addirittura da dove scaricarlo, e per magia tutto si aggiorna all’ultima release disponibile
Un dispositivo così unito a Teams, una gestione in Cloud così ben fatta ed in constante aggiornanento per supportare sempre più modelli, una user experience di altissimo livello, adatta a sale di piccole e medie dimensioni. Difficile volere di più no??? 🙂
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